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Programma 2004
Conferenza
lunedì 1 novembre, 18:00 AMGA - Centro convegni Via SS. Giacomo e Filippo, 7
L'esobiologia: uomini o macchine? Qual è la migliore strategia per esplorare lo spazio alla ricerca della vita?
Qual'è la migliore strategia per esplorare lo spazio alla ricerca della vita? Giorgio Adami, Luigi Bignami, Gianluca Ranzini, Daniele Venturoli
Titano, il satellite di Saturno dalla spessa atmosfera di idrocarburi, sta per essere raggiunto dalla sonda automatica Cassini-Huygens. E, se tutto andrà per il verso giusto, a Terra verrà trasmessa una grande quantità di dati su questo interessante corpo celeste. Allo stesso tempo, dopo il discorso del 14 gennaio scorso del presidente degli USA, si parla di tornare sulla Luna e di stabilirvi una base fissa, futuro avamposto per l'esplorazione umana di Marte. Gli astronauti potranno così per la prima volta studiare da vicino il pianeta rosso e cercarvi possibili tracce di vita, presente o passata. Per il nuovo programma umano, Bush ha precisato che i finanziamenti saranno di 12 miliardi di dollari nell'arco dei prossimi cinque anni, in buona parte (11 miliardi) stornati dal bilancio quinquennale della NASA) e soltanto uno dovrebbe essere aggiunto ex-novo, Congresso americano permettendo. Dovendo dare la priorità a questo progetto, però, si dovranno cancellare altre missioni con sonde automatiche, alcune già programmate. Ma qual è la strategia migliore? Serve davvero mandare uomini nello spazio, con tutti i costi e i rischi annessi, o la preferenza andrebbe data alle missioni automatiche, con la loro scarsa flessibilità? È la domanda alla quale cercherà di rispondere questa conferenza, analizzando i molti aspetti che sono coinvolti nell’esplorazione del cosmo, in particolare per quanto riguarda l’aspetto esobiologico, cioè quello della ricerca della vita al di fuori del nostro pianeta. La partecipazione di esperti in diversi campi permetterà, nel corso dei successivi interventi, di analizzare i vari aspetti della questione dal punto di vista di diverse discipline (geologia, biologia, astronomia), e di esaminare la domanda chiave: è l’occhio dell’uomo o quello delle macchine il più adatto a esplorare l'universo?
La conferenza è promossa dal Centro Studi di Esobiologia. Il Centro Studi, che agisce sotto l’egida della Società Italiana di Scienze Naturali, è nato alcuni anni fa con lo scopo di promuovere la conoscenza dell’esobiologia, una disciplina relativamente recente che si dedica alla ricerca della vita al di fuori del nostro pianeta. Per definizione, l’esobiologia è una mescolanza di diverse scienze (principalmente astronomia, biologia e geologia) che lavorano insieme per andare alla ricerca dei possibili segnali di vita osservabili nel nostro universo e per individuare nuove metodologie e nuove tecniche per promuovere tale ricerca.
Giorgio Adami Fisico di formazione, lavora all’industria aerospaziale Laben occupandosi di esperimenti scientifici e di microgravità, nonché di navigazione satellitare, trasporto spaziale cargo (Autonomous Transfer Vehicle) per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e, principalmente in ambito italiano ed ESA (European Space Agency), di scienza della vita. Precedentemente, nell’ambito di un progetto NASA-ESA, ha partecipato alla verifica della maturità della tecnologia GPS durante il rendez-vous per la ISS. L'attività svolta in USA (al Kennedy Space Center in Florida e al Johnson Space Center e Houston) si è basata su tre missioni dello Space Shuttle: la STS 80 del Columbia e i voli STS 84 e 86 dell'Atlantis durante il rendez-vous con la stazione russa MIR. Le sue recenti pubblicazioni sono state rivolte all'European Symposium Life on Space for Life on Earth, così come al DASIA, al GNSS 99, al EUROPTO, all’AIDAA. È membro del Centro Studi di Esobiologia della Società Italiana di Scienze Naturali.
Giorgio Bianciardi Autore di oltre 200 tra articoli scientifici e comunicazioni a congressi in Italia e all'estero. Presso l'Università di Siena segue i suoi principali interessi rivolti a problemi morfologici inerenti i fenomeni di trombosi ed emostasi, alla struttura della parete vasale e alla crescita neoplastica. Utilizzando tecniche di microscopia elettronica e di morfometria computerizzata, la sua attenzione si rivolge anche verso le problematiche dell'analisi frattale delle forme biologiche, con particolare riguardo alla diagnosi e alla prognosi della malattia neoplastica nell'uomo. In campo astronomico, ha pubblicato numerosi articoli inerenti metodologie osservative, fotografiche e mediante analisi di immagine computerizzata, in particolare rivolte allo studio della variabilità stellare. Negli ultimi anni si è occupato anche dell’interpretazione in una luce nuova dei risultati degli esperimenti delle sonde Viking. Ha pubblicato, nella collana divulgativa scientifica "Tessere" edita dalla CUEN, il libro La vita oltre la Terra, che presenta tematiche attuali di ricerca in esobiologia. È stato tra i fondatori del Centro Studi di Esobiologia della Società Italiana di Scienze Naturali.
Luigi Bignami Geologo di formazione e giornalista professionista, ha lavorato per l'Eni rimanendo tre anni in Africa per ricerche scientifiche; ha lavorato in Africa anche per il Ministero degli Esteri. Tornato in Italia si è dedicato alla divulgazione, in particolare per argomenti di aeronautica, astronomia e scienze della Terra. Scrive sul Corriere della Sera, Panorama, Il Mondo, Focus, Focus Extra, Nuovo Orione. Tra le sue collaborazioni a opere editoriali citiamo quelle (per De Agostini) riguardo all'Enciclopedia Compact della Scienza e della Tecnologia, e l’enciclopedia a fascicoli l'Universo. Ha pubblicato inoltre i libri La Terra, l'Uomo, le galassie e La riscoperta della Terra e dell'Universo. In televisione, dopo collaborazioni con Antenna 3 e Odeon, è passato alle reti principali. Ha lavorato per Rai 1, Telepiù 2 e 3 e LA7. Ha condotto, su Canale 5, la trasmissione Natura Avventura e presentato Galapagos e Cinque continenti. Ha collaborato per la trasmissione televisiva La macchina del tempo e collabora tuttora con TG 5, Studio Aperto e TG 4 e diverse televisioni satellitari. È stato coautore del volume La vita nell'universo (Bruno Mondadori) e tra i fondatori del Centro Studi di Esobiologia della Società Italiana di Scienze Naturali.
Gianluca Ranzini Astrofisico e giornalista professionista, ha collaborato con l'Osservatorio di Brera-Merate per lavori di ricerca riguardanti l’astronomia infrarossa volti all'individuazione di sistemi planetari extrasolari, proponendo l'osservazione di oggetti mirati con il satellite ISO (Infrared Space Observatory). Nel campo dell'astronomia, oltre alle problematiche riguardanti i pianeti extrasolari, i suoi interessi si rivolgono alla questione della scala delle distanze all'interno e fuori della Via Lattea. Dal 1990 tiene conferenze presso il Planetario di Milano, del quale è stato per diversi anni responsabile scientifico. Ha pubblicato, per De Agostini, i libri Atlante dell'Universo e Astronomia. Sempre per De Agostini è stato responsabile dell’opera l’Universo, nonché coautore del volume La vita nell’universo (Bruno Mondadori). Attualmente è redattore a Focus Extra e collabora con Focus e Nuovo Orione. Inoltre svolge consulenze per la realizzazione di Planetari e di sale multimediali. È membro della EAAE (European Association for Astronomy Education) e Consigliere della Società Italiana di Scienze Naturali, nell'ambito della quale è stato tra i fondatori del Centro Studi di Esobiologia.
Daniele Venturoli Laureato in Fisica, ha conseguito il dottorato di ricerca in fisiologia umana, cercando di coniugare il suo interesse per la biologia con la descrizione matematica dei fenomeni naturali. Tra le altre, ha svolto ricerche nell’ambito della realizzazione di modelli matematici degli scambi di liquido e soluti attraverso le membrane biologiche e dell’applicazione dell’analisi di immagine alla descrizione del comportamento dei vasi sanguigni. Ha partecipato all’analisi e all'interpretazione di dati di meccanica respiratoria ottenuti tramite esperimenti svolti nel corso della missione EuroMir '95, dedicati a indagare le modificazioni nella funzione respiratoria che seguono lunghi periodi di permanenza in microgravità. Da diversi anni tiene conferenze che spaziano dai problemi posti dalle radiazioni ionizzanti nell’esplorazione dello spazio al contributo dato da Leonardo da Vinci nella storia dell’astronomia. Attualmente è assistente ricercatore al Dipartimento di nefrologia dell'Università di Lund (Svezia) dove si occupa di ricerca nel campo della dialisi peritoneale e della fisiologia del rene. È stato coautore del volume La vita nell’universo (Bruno Mondadori) e tra i fondatori del Centro Studi di Esobiologia della Società Italiana di Scienze Naturali.
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