Beagle, la newsletter del Festival 2004

Dall'archivio del Festival, tutte le notizie dell'edizione 2004 curate dalla redazione di Beagle, la newsletter del Festival (a cura del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste)


7 novembre 2004
Così uguali, così diversi

di Daniela Cipolloni

Nei geni e nella cultura il segreto dell’evoluzione umana

La differenza la fa un pugno di geni. Cinesi e aborigeni australiani, esquimesi e lapponi, europei e africani condividono la quasi totalità del patrimonio genetico, nonostante siano popolazioni molto diverse nella fisionomia. Ai capi opposti del pianeta ci sono persone più vicine a livello del Dna, di quanto possano essere due sconosciuti qualsiasi che siedono fianco a fianco in metropolitana. "Le differenze genetiche fra le popolazioni sono molto piccole e dovute principalmente alle pressioni climatiche e ambientali." Luigi Luca Cavalli Sforza, riconosciuto a livello internazionale come il maggior esperto di genetica delle popolazioni, sposa una visione ampia e complessa, per spiegare perché siamo tutti così simili ma, in fondo, tutti diversi. Una prospettiva multidisciplinare che fonde insieme la storia genetica con la storia culturale degli individui.
I geni hanno permesso l'incredibile varietà di etnie, popoli, culture e idiomi in cui si è frastagliata l'evoluzione umana, a partire dai primi ominidi da cui tutti discendiamo, stanziati in Africa circa 200 mila anni fa. D'altra parte, costumi, tradizioni e ambiente influenzano i mutamenti genetici e sono responsabili delle differenze individuali molto più di quanto lo siano minime variazioni nella sequenza di basi del Dna. Cultura e genetica si intrecciano, insomma, come una miriade di fili lunghi migliaia di anni, a formare l'intricata matassa della complessità umana. Seguendo questi fili, Cavalli Sforza, nel suo ultimo saggio L'evoluzione della cultura, sintesi di studi pluridecennali in materia, traccia un confronto fra l'evoluzione genetica e l'evoluzione culturale dell'umanità, riconoscendovi differenze e profonde analogie. I geni stanno all'evoluzione biologica più o meno come le "idee" stanno all'evoluzione culturale. Entrambe si trasmettono di generazione in generazione, e in entrambi casi i cambiamenti sono legati in una certa misura alla casualità: casualità delle mutazioni geniche nel primo caso, e casualità delle innovazioni e delle scoperte nel secondo. A differenza dei geni, però, la cultura non si trasmette solo da genitori a figli. Altri meccanismi evolutivi come selezione naturale, migrazione e deriva genetica possono essere comparati, in un'ottica per cui si cerca nella comparazione e negli apporti provenienti dalla genetica, dall'antropologia, dall'archeologia e dalla linguistica, la chiave di lettura dell'essere umano.

Conferenza
L'evoluzione della cultura
Luigi Luca Cavalli-Sforza e Alberto Piazza
 
 
Testi a cura del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste.
Coordinatore: Nico Pitrelli. Redattori: Daniela Cipolloni, Ilaria Fazi, Ilenia Picardi.
 
 
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