Diario del Festival 2004

Dall'archivio del Festival, tutti gli articoli dell'edizione 2004 curati dalla redazione di Diario del Festival (a cura di Mentelocale)


1 novembre 2004
La nascita della mente

di Laura Calevo

I nostri geni parlano di noi ma non ci svelano chi siamo, si limitano a dirci come funzioniamo. Oggi, domenica 31 ottobre, alle ore 17, presso l'Aula polivalente San Salvatore della Facoltà di Architettura, il giovane psicologo americano Gary Marcus, docente della New York University, ha tenuto una conferenza dal titolo "La nascita della mente". Ha introdotto Luca Tancredi Barone, curatore della traduzione italiana dell'omonimo libro di Marcus (Codice 2004).

Gary Marcus ha studiato il rapporto tra comportamento e geni nell'essere umano partendo dai neonati. In base ad alcuni esperimenti ha appurato che i bambini hanno una capacità innata di apprendere il linguaggio fin da piccolissimi: già a sette mesi possono assimilare regole grammaticali, riconoscere volti e voci. Il cervello, al momento della nascita, è già molto simile a quello di un adulto ed è già molto complesso.

«Non esiste una corrispondenza tra geni e comportamento. I geni influiscono sulla personalità, ma non la controllano, non ci dicono che cosa dobbiamo fare. Prova di questo sono i gemelli che, pur avendo un patrimonio genetico identico, hanno personalità diverse», spiega Marcus. In una cellula umana ci sono 25.000 geni contro 20 miliardi di neuroni; tuttavia, non sembra logico ritenere che siano troppo pochi per influire sul cervello: questa sproporzione evidenzia il fatto che i geni sono compatti e densi di informazioni, che sono molto potenti.

«Cultura e natura sono entrambi importanti per definire il carattere. Non ha senso cercare di quantificare l'importanza dell'uno o dell'altra in percentuale, è impossibile stabilire la suddivisione: innato e appreso collaborano già nell'utero», continua Marcus. «I geni sono flessibili: danno le istruzioni per la sintesi delle proteine, i "mattoni" del nostro corpo", solo se si verificano particolari condizioni, seguono la regola del "se... allora" dove il "se", corrisponde alle condizioni ambientali. Questo significa che uno stesso gene influisce sulla personalità in modo diverso, a seconda dell'ambiente che lo circonda».

La relazione tra i geni e il comportamento umano è complessa, non esiste un gene che determini l'aggressività o l'intelligenza. I geni interferiscono sul comportamento indirettamente: guidano le cellule, possono strutturare il cervello in modo utile, ma poi sono i neuroni a essere responsabili delle nostre azioni. «È vero che esiste un gene, il MAOA-A, che rende le persone più inclini alla violenza ma, è anche vero, che quest'aggressività innata si manifesta solo se il soggetto subisce soprusi o maltrattamenti. I nostri figli non sono solo prodotti dei nostri geni», conclude Marcus.


Conferenza
La nascita della mente
Gary Marcus Introduce: Luca Tancredi Barone
 
 
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