Diario del Festival 2004

Dall'archivio del Festival, tutti gli articoli dell'edizione 2004 curati dalla redazione di Diario del Festival (a cura di Mentelocale)


2 novembre 2004
Scienza e democrazia

di Daniele Miggino

Il progresso della scienza e il modo in cui esso si coniuga con la democrazia, i cibi contenenti OGM, la ricerca farmacologia, la gestione dei rifiuti tossici, la ricerca sulle cellule staminali, la privacy: difficile capire come i comuni cittadini possano dire la loro su questi temi, che pure li riguardano da vicino. Dei rapporti non facili tra scienza e democrazia hanno discusso oggi, domenica 31 ottobre alle 18, nella Sala Amga, la giurista Maria Chiara Tallacchini, Federico Neresini, docente di Metodologia della Ricerca sociale all'Università di Padova, il cardiologo Marco Bobbio, Piero Bassetti, presidente della Fondazione Giannino Bassetti di Milano, Sergio Bellucci, direttore di "Centre for Technology Assessment TA-SWISS", di Berna, e Massimiliano Bucchi, docente di Sociologia della Scienza all'Università di Trento.

Bucchi ha esposto chiaramente i termini della questione: «C'è una via alternativa tra la tecnocrazia, ovvero la scelta delegata agli specialisti, e il referendum su ogni questione?». Maria Chiara Tallacchini ha illustrato come il pensiero politico moderno sia nato seguendo le basi del metodo scientifico, ma come oggi sia necessario trovare un nuovo modello partecipativo. Marco Bobbio si è concentrato sui risultati e sulle difficoltà della ricerca medica: «Dopo la medicina paternalistica del passato e quella informativa, oggi il medico è una sorta di consulente del paziente, che giudica anche in base all'esperienza dell'assistito». I rischi sono legati alla tutela, «che molte volte è solo formale», e alle pressioni del mercato sulla ricerca.

Neresini ha invitato a non considerare scienza e democrazia come due sfere distinte: «In fin dei conti», ha detto, «anche gli scienziati sono cittadini come noi. Il problema della partecipazione è legato ad un triplice pregiudizio: si pensa che il popolo sia ignorante, prevenuto e non interessato. Ma non è così».

Bassetti punta sull'elemento politico: «La materia diventa sempre più complessa. Non si tratta di dire "ci sto/non ci sto", non si parla di tasse». Di fronte agli interrogativi posti dalla scienza, è necessario, secondo Bassetti, trovare nuove procedure, come le consensus conference, dove cittadini e scienziati discutono di temi "caldi" in un ambiente laico. Infine, Sergio Bellucci ha portato l'esperienza di un paese - la Svizzera - in cui si sono iniziati a utilizzare nuovi metodi di partecipazione, chiamati PubliForum. «All'inizio i politici erano scettici», dice Bellucci, «ma poi si sono ricreduti. Queste assemblee sono molto utili anche per capire qual è l'orientamento della pubblica opinione nei confronti di una futura legge».


Conferenza
Scienza e democrazia
Piero Bassetti, Sergio Bellucci, Marco Bobbio, Massimiano Bucchi, Federico Neresini, Maria Chiara Tallacchini
 
 
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