Beagle, la newsletter del Festival 2004

Dall'archivio del Festival, tutte le notizie dell'edizione 2004 curate dalla redazione di Beagle, la newsletter del Festival (a cura del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste)


5 novembre 2004
Quando l'arte chiede aiuto alla scienza

di Ilaria Fazi

Le neuroscienze e il restauro mettono a nudo il legame tra due mondi spesso ritenuti lontani

Anche limitandosi a un breve accenno, i legami tra scienza e arte - quest'ultima considerata in senso stretto - riempirebbero un trattato. Per averne prova, basta sfogliare il programma di questa seconda edizione del Festival. "Non sono gli occhi che vedono, bensì il cervello", ha dichiarato il neurobiologo Semir Zeki che ha ricordato come le diverse aree cerebrali reagiscano a elementi visivi come il colore e la linea. Nel corso di La Scienza per l'Arte: Fisica Nucleare e Beni Culturali, Marzia Castaldi Gallo ha invece illustrato i principali vantaggi di quel connubio tra scienza e arte che è il restauro. Grazie alla scienza, ha spiegato la Castaldi Gallo, diminuiscono gli spostamenti delle opere, mentre una più accurata analisi consente una diagnosi tempestiva e un intervento più appropriato. Inoltre è sempre meno necessario il prelievo di campioni di materiale.


Sul tema del restauro torna oggi Bruno Zanardi, allievo di Giovanni Urbani e Federico Zeri, considerato uno dei più importanti restauratori contemporanei. "La tutela non è una somma eternamente in aumento di singoli interventi", dice Zanardi. "Quello che la scienza del restauro deve fare oggi è produrre una ricerca di base che consenta lo svolgimento di una ragionata attività di tutela del patrimonio storico artistico inteso come insieme. Anche perché è per insiemi che la scienza ragiona, e non per somma di singoli episodi." Nel corso della sua conferenza poi, Zanardi si soffermerà sull'interdisciplinarietà resa necessaria da questo modo di intendere il restauro e introdurrà uno dei punti su cui la scienza potrebbe 'servire' l'arte: "Per effettuare restauri davvero efficaci è necessario misurare l'esatto stato di conservazione dell'oggetto del restauro, un'informazione indispensabile che però non siamo ancora in grado di avere." Di tutt'altro genere il tipo di legame tra arte e scienza formulato dal fisico Charles Falco e lo storico dell'arte David Hockney, autori di una teoria dell'arte che ha fatto molto discutere e che lo stesso Falco, assieme allo storico dell'arte John Spike, presenteranno al pubblico. Secondo Falco e Hockney il grande realismo e senso prospettico delle opere rinascimentali, a partire dal 1400, si deve all'utilizzo, da parte degli artisti, di specchi e lenti concave, che avrebbero niente meno che 'ricalcato' i contorni delle immagini ottenute con questi strumenti. Tra gli artisti che avrebbero adottato questa tecnica, anche Velasquez e persino Caravaggio.


Conferenza
L'ottica e la storia dell'arte
Charles M. Falco, John T. Spike. Introduce: Ruggero Vaglio

Conferenza
La scienza a servizio dell'arte
Bruno Zanardi
 
 
Testi a cura del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste.
Coordinatore: Nico Pitrelli. Redattori: Daniela Cipolloni, Ilaria Fazi, Ilenia Picardi.
 
 
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