Beagle,
la newsletter del Festival 2004
Dall'archivio del Festival,
tutte le notizie dell'edizione 2004 curate dalla redazione di
Beagle, la newsletter del Festival (a cura del Master
in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste)
5 novembre 2004
Tutti i numeri di John D. Barrow
di Giancarlo Sturloni
L'ossesione di un uomo alla ricerca della teoria del tutto
Cinquantadue anni, una laurea in matematica, un dottorato in astrofisica e, dal 1981, una cattedra all'università del Sussex. E poi: oltre 350 articoli scientifici e 15 libri divulgativi, tradotti in 28 lingue. Eccoli i numeri di John D. Barrow, a incorniciare una carriera strepitosa che lo ha trasformato in uno dei cosmologi più famosi del momento.
Oggi Barrow sarà al Festival per presentare l'ultima delle sue fatiche editoriali, intitolata, nella traduzione italiana, I numeri dell'universo (Mondadori 2004). Il libro di Barrow affronta un tema ardito: esistono le costanti di natura? Ovvero: esistono dei numeri capaci di descrivere, come lettere di una alfabeto matematico, la struttura nascosta dell'universo, di definirne l'essenza più intima, di determinarne l'evoluzione e di codificarne le proprietà, proprio come il codice genetico, il Dna, fa per gli esseri viventi? Barrow non ha dubbi: queste costanti universali esistono, altrimenti il nostro mondo (almeno così come lo conosciamo) non esisterebbe affatto.
Del resto, nello sforzo incessante di catalogare le regolarità del mondo che ci circonda, per riuscire a descriverlo con leggi accurate ma semplici, le scienze fisiche sono già riuscite a scoprire una serie di numeri considerati costanti invariabili della natura. Ne sono un esempio la costante di gravitazione universale, la velocità della luce, o la carica dell'elettrone. Il fatto singolare è che se uno soltanto di questi numeri avesse un valore leggermente diverso, tutto ciò che ci circonda crollerebbe come un castello di carta. Barrow appartiene al club di chi crede che il libro della natura sia scritto in lingua matematica; le costanti universali potrebbero allora essere le sue lettere. Un tale testo, tuttavia, potrebbe essere alquanto bizzarro, dato che non si esclude neppure possa essere composto da lettere capaci di mutare nel tempo.
A qualcuno potrebbe sembrare eccessivo, ma Barrow ha fatto di questo problema, oggi sempre più fluttuante sulla linea d'ombra tra scienza e filosofia, un'ossessione personale e scientifica. Persino quando le sue idee si sono trasformate in uno spettacolo teatrale, il suggestivo Infinities di Luca Ronconi tratto proprio da un testo di Barrow, gli attori sono stati costretti al silenzio in più scene, per inchinarsi alla mimica e ai simboli matematici.
All'orizzonte di questa ossessione c'è la fantomatica "teoria del tutto", che Barrow insegue tra la ricerca delle regolarità della natura e le vie sghembe della matematica e della cosmologia Una teoria capace di unificare le forze fondamentali e racchiudere in una sola formula tutte le leggi della fisica. A questa ambizione tipi come Barrow possono sacrificare un'intera vita. Senza nemmeno un briciolo di certezza che alla fine il loro nome diventerà famoso come quello del cosmologo londinese che oggi avete occasione di incontrare al Festival.
Conferenza
I numeri dell'universo
John D. Barrow. Marco Cattaneo |
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Testi a cura del Master in Comunicazione
della Scienza della SISSA di Trieste.
Coordinatore: Nico Pitrelli. Redattori: Daniela Cipolloni,
Ilaria Fazi, Ilenia Picardi.
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