Beagle,
la newsletter del Festival 2004
Dall'archivio del Festival,
tutte le notizie dell'edizione 2004 curate dalla redazione di
Beagle, la newsletter del Festival (a cura del Master
in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste)
6 novembre 2004
L'alba del giorno dopo della biologia
di Daniela Cipolloni
Intorno a un tavolo per scongiurare il rischio di una colossale estinzione di massa
"Affrettatevi a visitare il mondo, perché l'introduzione dell'agricoltura occidentale sta distruggendo fauna e flora, alterandola in modo irriconoscibile." Era il 1816 quando il botanico svizzero Auguste Pyramus de Candolle lanciava questo monito in un trattato sulla distribuzione geografica delle piante. Nel 2004, nonostante i progressi della scienza e della tecnica (o forse proprio a causa loro), le cose sono solo peggiorate. Telmo Pievani non ha dubbi: l'essere umano è artefice di una grande estinzione di massa. Non è un parere, ma un dato di fatto: dall'introduzione dell'agricoltura, circa 12 mila anni fa, a oggi sono scomparse circa tre milioni di specie viventi. Ciò significa che, in un'inezia temporale su scala geologica, abbiamo perso irreversibilmente quasi la metà degli organismi viventi. Per non parlare dell'estinzione di intere popolazioni indigene che si è consumata in epoca coloniale. Come ricorda Pietro Corsi, l'impatto devastante dell'azione dell'uomo sugli ecosistemi non è un problema recente. Alla fine del 1700 l'arrivo degli europei ha alterato profondamente la biodiversità delle colonie, causando massicce estinzioni di specie locali. La rivoluzione agricola e industriale, poi, ha spinto ulteriormente sull'acceleratore.
È successo anche ai dinosauri di estinguersi. Ma c'è un particolare che rende la loro estinzione di massa un po' diversa: i dinosauri si sono estinti per cause esterne, quali che siano; l'Homo sapiens di questo passo rischia di diventare autore, e allo stesso tempo vittima, del primo caso di autoestinzione avvenuto in tre miliardi e mezzo di anni dalla comparsa della vita sul pianeta. È un conto alla rovescia, 100 mila anni, forse un po' di più, ma se non si cambia rotta ci si schianta. Lo sviluppo insostenibile delle risorse energetiche ha, infatti, un limite.
I massimi esperti nazionali e internazionali si incontrano al Festival per parlare di ecologia, evoluzione, biodiversità e antropologia, per sviscerare il complesso rapporto uomo-ambiente e trovare nel dialogo possibili vie d'uscita. Un approccio multidisciplinare che rispecchia quello indicato dal grande evoluzionista americano Niles Eldrege, autore della prima enciclopedia integrata della biodiversità, dell'ecologia e dell'evoluzione; 800 pagine che danno conto del valore e dell'ampiezza della diversità della vita.
Conferenza
La vita sulla Terra
L'intreccio fra biodiversità, ecologia ed evoluzione
Enrico Alleva, Patrick Bateson, Pietro Corsi, Niles Eldredge, Danilo Mainardi, Carlo Petrini. Modera: Telmo Pievani |
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Testi a cura del Master in Comunicazione
della Scienza della SISSA di Trieste.
Coordinatore: Nico Pitrelli. Redattori: Daniela Cipolloni,
Ilaria Fazi, Ilenia Picardi.
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