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Diario
del Festival 2004
Dall'archivio del Festival, tutti
gli articoli dell'edizione 2004 curati dalla redazione di Diario
del Festival (a cura di Mentelocale)
7 novembre 2004
Le menzogne di Ulisse
di Daniele Miggino
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| Piergiorgio Odifreddi |
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Il linguaggio è una tecnologia da usare con criterio, uno strumento di comunicazione molto sofisticato. Ma sempre più spesso lo si usa a sproposito. Ne sa qualcosa Piergiorgio Odifreddi, logico matematico, docente all'Università di Torino e famoso divulgatore, che sabato 6 novembre ha dato il proprio contributo al Festival della Scienza in occasione dell'incontro intitolato Le menzogne di Ulisse, come il suo ultimo libro.
La logica è lo studio del pensiero e del linguaggio. Odifreddi, con Le menzogne di Ulisse, ha voluto tracciare una storia - scientifica e personale - di alcuni tra i logici più importanti, da Platone a Turing. «Il libro è nato come una conversazione orale, un monologo sulla storia della logica», dice Odifreddi. In effetti, i capitoli sono stati concepiti come puntate di un programma televisivo e, in un caso, radiofonico.
Venti i protagonisti di questo "romanzo scientifico", di cui vengono illustrate le teorie, ma anche la vita di tutti i giorni. A differenza dei precedenti volumi di Odifreddi, questo è incentrato sulle persone. «È importante rendere un po' più "umana" la scienza, far vedere che gli scienziati erano anche uomini in carne ed ossa. E poi molti di loro hanno avuto una vita avventurosa, non stavano certo chiusi in uno studio a rimuginare e basta. Pitagora era tutto: scienziato, filosofo, mago, ciarlatano. Turing era una spia ed è morto suicida, Abelardo fu castrato per aver inguaiato una donna».
Raccontare le storie di questi studiosi, anche se non serve a semplificare i difficilissimi e astratti teoremi logici, rende l'esposizione più vivace e aiuta a capire l'origine di certe idee. «Funziona un po' come con i trailer cinematografici: non ti dicono tutto sul film, ma servono per attirare gli spettatori».
Nel libro si parla del linguaggio, dei paradossi che lo circondano fin dall'antichità - come quello del mentitore - di concetti che mandato in crisi più di un logico: come quelli di infinito, di tempo e di spazio. E si parla delle parole: «Spesso ci si dimentica da dove vengono. Il termine parola deriva da "parabola", ovvero "ciò che è gettato vicino" alle cose. Finché parliamo usando termini che si riferiscono a cose esistenti, va bene. Quando invece queste cose non esistono, diventa pericoloso, perché possono acquisire una realtà sorta dal nulla. Parole come "anima" e "spirito" un tempo avevano un senso molto concreto (vento, soffio). Poi sono diventati tutt'altro». Per non parlare "a vuoto" bisogna, quindi, fare molta attenzione all'etimologia della parola, alla sintassi, alla semiotica e, ovviamente, alla logica.
«Il linguaggio è una tecnologia come tutte le altre», dice Odifreddi, «amplifica i nostri sensi come fanno i microfoni per la voce, le cuffie per l'udito, gli occhiali per la vista. È solo molto più sofisticato».
Da esperto di divulgazione scientifica, Odifreddi utilizza quasi tutti i media, dalla radio alla tv, dai libri ai giornali: «Ognuno ha caratteristiche specifiche. Sarebbe grave comportarsi nello stesso modo in televisione e alla radio, o scrivere sui giornali come in un libro. Bisogna conoscere ogni mezzo e utilizzarlo correttamente». Anche le materie devono essere trattate in modo diverso: «Ce ne sono alcune, penso all'astrofisica, alla biologia, alle scienze naturali, che possono essere supportate visivamente. Il problema della matematica, invece, è l'astrattezza. È difficile da spiegare per immagini».
Il Festival della Scienza si affianca ai media tradizionali, con una formula nuova «e con un successo che molti non si aspettavano», sostiene Odifreddi. «Le manifestazioni di questo tipo stanno riuscendo benissimo. Vuol dire che c'è fame di cultura, che la gente vuole capire di più, e che i media tradizionali non danno grandi soddisfazioni. Questo Festival, in particolare, è la dimostrazione di come la scienza possa essere anche spettacolo. A me sembra una cosa molto bella». |
Conferenza Le menzogne di Ulisse Piergiorgio Odifreddi |
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