Diario del Festival 2004

Dall'archivio del Festival, tutti gli articoli dell'edizione 2004 curati dalla redazione di Diario del Festival (a cura di Mentelocale)


8 novembre 2004
Bene e Male nei cartoons

di Giorgio Boratto

Nella foto: Mr Incredible
Ad introdurci nel mondo del fumetto è Pier Luigi Gaspa, in occasione dell'incontro di sabato 6 novembre al Museo dell'Antartide. I primi personaggi che caratterizzeranno gli scienziati futuri, anche come connotazione buono e cattivo, sono Zarro e Virus.

Il Dottor Zarro è il buono che, all'insaputa di tutti, studiava il modo di salvare la terra minacciata da un asteroide. Con un razzo partirà per distruggerlo ma finirà poi per vagare per gli spazi e scoprire, con Flash Gordon e Dale Arlem, altri mondi.
Virus invece è il primo scienziato pazzo e cattivo del fumetto italiano. È capace di clonare e risvegliare le mummie di tutto il mondo; quello stesso mondo che Virus vuole conquistare. Seguiranno altre figure di scienziati più o meno pazzi ed ognuno è l'inventore-costruttore di qualcosa come astronavi, sieri, robot, armi...

Guarda caso è uscito proprio ieri, 6 novembre, nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti, un cartoon che rilancia un super-eroe del fumetto: Mr Incredible, con l'immancabile scienziato pazzo e acerrimo nemico del super-eroe: Sindrome, inventore di potenti macchinari per attaccare la terra e diventare lui stesso un super-eroe.

Gaspa fa un lungo excursus che non può essere esaustivo dell'argomento, ma abbastanza preciso sulle finalità costruttive le storie dei fumetti e la figura degli scienziati, sempre divisi tra il bene e il male. Per effetto di questa divisione che provoca continue guerre, scaturisce una prima domanda: La guerra favorisce la scienza? Risponde prontamente Marco Spiccio, medico ricercatore all'IST, «La guerra fa soprattutto affluire fondi alla ricerca». Altra domanda: «Come esce lo scienziato dal fumetto? È credibile?». Ancora Spiccio spiega come la scienza andrebbe divisa dalla tecnica. La scienza è la conoscenza della verità, la sua comprensione e ricerca; questo è il fine dello scienziato. Per la tecnica invece c'è il prodotto, il lavoro fisico del fare qualcosa. Lo scienziato non si pone limiti morali per arrivare alla conoscenza; il tecnologo ha come fine un bene, un prodotto utile e commerciale e allora il dominio morale deve intervenire.

Per Spiccio quegli scienziati dei fumetti sono più dei tecnologi poichè costruiscono molte cose. Pico de Paperis forse è l'esempio migliore di scienziato del fumetto, ma il ricercatore è ancora altro: è quello che continua a fare domande.

I problemi della Scienza, oltre a quelli del finanziamento, per Spiccio sono quelli di una divulgazione che non riesce ancora, nonostante le pregevoli iniziative del Festival della Scienza, ad essere diffusa.

Giulio Giorello, filosofo e matematico dell'Università di Milano, è l'ultimo conversatore della serata e si rivela subito un grande conoscitore di fumetti e dei suoi personaggi. Di questi ultimi è anche, pur non essendone uno storico, uno straordinario ammiratore: uno per tutti, Topolino. Per Giorello la competenza della scienza moderna è un buco nel pavimento: la soluzione trovata dalla banda degli idraulici in Topolino contro Topolino. A Giorello, Topolino piace e ne ricorda molte storie; ricorda il suo incontro con uno scienziato ne Il mistero dell'uomo Nuvola, dove comprende le ragioni di uno scienziato che decide di abbandonare la Terra. Ricorda anche che Topolino non è un vincente, è un pessimista e forse avrebbe votato per Kerry...ma questo è un altro discorso.

Vengono ricordati anche l'Intrepido e il Galileo Galilei di Bertold Brecht che afferma: io voglio conoscere.
Poi Archimede, che usa le macchine per bruciare le navi a Siracusa, insieme alla stupidità dei militari e dittatori che perseguitavano gli scienziati. Per Giorello il fumetto è un'arte che riesce a rendere visibile una realtà raccontata con fantasia e originalità. La chiusura ci riserva un pensiero nuovo: Giorello ha voluto chiamare il suo intervento, Un filosofo tra le nuvole, perché anche la filosofia, seppur astratta, è scienza, è ricerca. Infine il Tex Wiler di Bonelli diventa anch'esso filosofo, ci riserva anch'esso riflessioni profonde, immediate: tutte dentro un fumetto. Una nuvoletta intelligente.
 
 
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